Il PRP, “Plasma ricco di piastrine”: tecnica efficace per la cura della calvizie
Il nostro interesse per le piastrine, normalmente presenti nel torrente ematico, deriva dal fatto che esse contengono delle proteine, i cosiddetti “fattori di crescita”, GF’s, che hanno i seguenti effetti sul cuoio capelluto e sui capelli:
- favoriscono l’angiogenesi (formazione di nuovi vasi)
- prolungano la fase Anagen della papilla
- stimolano le cellule staminali quiescenti del bulbo
- riducono la miniaturizzazione del capello
I GF’s prelevati dalle piastrine e infiltrate nel cuoio capelluto dello stesso paziente, renderanno i capelli più forti, molto più strutturati e permetteremo loro di vivere più a lungo, cadendo di meno.
Il PRP può essere considerato, dunque, una metodica particolarmente efficace nella cura della calvizie e per la prevenzione nei giovani in entrambi i sessi. Non fa crescere, però, i capelli dove non ci sono più quindi non potrà mai sostituirsi al trapianto.
La preparazione dell’intervento con metodo PRP, “Plasma ricco di Piastrine”
Per la preparazione del PRP, ovvero il “Plasma arricchito di pastrine”, utilizziamo un sistema a norma di legge che prevede un prelievo di 60 cc di sangue periferico. La provetta viene posizionata in una centrifuga impostata per un determinato numero di giri e per un tempo prestabilito. Durante la centrifugazione, in base al peso molecolare, i vari elementi del sangue (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine) si dispongono a strati sovrapposti e ben distinti.
La porzione utile ai nostri scopi è quella contenente le piastrine concentrate in un volume di plasma ridotto (PRP: Plasma Ricco di Piastrine). Le piastrine vengono prelevate e subito infiltrate sul cuoio capelluto. In Italia l’uso degli emoderivati per uso topico come il PRP è regolato da una legislazione molto rigida che prevede:
- che le operazioni di prelievo e preparazione siano svolte in strutture con caratteristiche approvate, certificate e in diretto contatto con il Centro Trasfusionale di riferimento. (DM del 2-11-2015)
- che venga utilizzato un sistema “chiuso”, con minime manipolazioni per ridurre il più possibile il rischio della contaminazione durante la preparazione del prodotto finale.
- che il PRP infiltrato abbia una concentrazione di piastrine che è terapeuticamente valida solo è compresa nell’ambito di 1 milione /microlitro +/- 20%
Se non vengono rispettate queste regole il PRP (Plasma Arricchito di Piastrine) non si può fare e non viene considerato efficace.
In conclusione, per confrontare due PRP occorre che vengano considerati tutti e 3 i parametri sopra menzionati. Se non vi sono tutti questi requisiti il PRP NON SI PUÒ FARE e NON È EFFICACE.
Il Prp può essere dunque considerato una metodica particolarmente efficace per la prevenzione della calvizie.